Simposio di Primavera 2024
IL MANICOMIO NON E’ UNA STRUTTURA, IL MANICOMIO E’ UN CRITERIO (Giorgio Antonucci)
Simposio che dedichiamo all’instancabile attività di Giorgio Antonucci che si è battuto per ridare dignità, libertà, autonomia e diritti a coloro ai quali tali facoltà erano state soppresse.
Giorgio Antonucci attivo e sensibile medico, psicoanalista, poeta e filosofo della critica radicale alla psichiatria.
Giorgio Antonucci iniziò ad occuparsi della questione psichiatrica con l’evitare i ricoveri coatti già nei primi anni ’60; successivamente con Franco Basaglia e altri-e, si è battuto al manicomio di Gorizia contro l’uso dell’elettroshock sulle donne, terapia già superata per gli uomini.
Negli anni ‘70 a seguito dell’esteso dibattito sulla psichiatria che coinvolgeva la gran parte della società civile, movimenti e media tradizionali ed alternativi, G. Antonucci organizzava a Imola in Reparti psichiatrici ancora chiusi mostre d’arte e concerti di musica classica aperti alla cittadinanza.
Divenuto primario, la sua battaglia si amplia anche sull’inopportunità scientifica della diagnosi da sempre da lui rifiutata, completando così le sua rivoluzione scientifica, culturale e sociale con l’autogestione dei reparti da lui diretti.
SOFFOCARE!
23 -24 MARZO PRESSO IL CENTRO SOCIALE DELLA PACE -VIA DEL PRATELLO 53-BOLOGNA
Il Simposio è auto-organizzato da Comunimappe – Libera Comune Università Pluriversità Bolognina in cooperazione culturale e sociale con Centro di Relazione Umane(Bo), il Circolo anarchico ‘Camillo Berneri’ (Bo) ed il Centro Sociale della Pace (Bo).
Però non posso dimenticare e citare in quest’occasione di fare ‘memoria attiva anti-segregativa, anti-medicalizzante ed anti-psichiatrica’ il dott. Edelweiss Cotti per la personale conoscenza ed esperienza sul campo ‘concentrazionario’ imolese come studente universitario ricerc-attivo (estate-autunno 1974) sulle ‘istituzioni totali’, in quelli anni di radicale mutazione antropologica e sociale, ma soprattutto per l’esperienza di messa in discussione da lui operata delle strutture manicomiali e l’attivazione di pratiche relazionali e comunitarie; nel gennaio 1968, fu chiamato da Franco Basaglia ad un incarico importante, in un reparto psichiatrico presso l’Ospedale di Cividale del Friuli, ove operò con altri colleghi quali: il dott. Giorgio Antonucci ed il dott. Lepoldo Tesi (proveniente dall’Ospedale di Gorizia). I tre rimasero a Cividale del Friuli per otto mesi, riuscendo a portare avanti il proprio operato secondo pratiche trasformative già sperimentate all’ospedale psichiatrico di Gorizia, che portarono allo scontro con le locali autorità politiche ed amministrative, e all’allontanamento forzato del dott. Cotti.
L’amministrazione locale di Cividale del Friuli non si mostrò per nulla favorevole all’apertura del reparto alla città, e dispose persino l’uso della forza pubblica (chiedendo l’intervento della celere di Padova) per riportare i pazienti in reparto e per interrompere l’esperimento da loro intrapreso, nonostante il favore della popolazione, che partecipava numerosa ed interessata alle riunioni assembleari di pazienti, medici, infermieri e familiari aperte al pubblico, in cui Cotti illustrava i metodi proposti di de-istituzioanalizzazione e di fare di quel reparto un Centro di Relazioni Umane e sociali come proponeva il dott.Antonucci.
Il dott. Cotti rientrato a Bologna ricevette l’incarico di organizzare i servizii neuropsichiatrici di Igene Mentale facenti capo ad ambulatori istituiti nel territorio provinciale di Bologna sotto la competenza dell’Ospedale Roncati: Bazzano, Vergato e Loiano; e come responsabile di un équipe medico-psico-pedagogico si occupò delle scuole elementari della Valle del Reno e del Bazzanese, contribuendo alla chiusura delle scuole speciale e all’eliminazione delle classi differenziate e all’introduzione nelle classi ricreate e ricomposte come comunità educanti ed includenti di obiettori di coscienza come figure educative di sostegno.
Inoltre va menzionato del dott. Cotti l’apporto significativo da lui dato alla de-istituzionalizzazione, all’autogestione e alle pratiche di liberazione realizzate all’Ospedale psichiatrico ‘Lolli’ di Imola, a cui seguirono rilevanti dismissione e ritorni ai territori di provenienza delle persone ivi segregate, da lui promossi in qualità di primario di quella sopracitata secolare ed alienante struttura manicomiale.
Rinnoviamo la stima ai relatori e alle relatrici per le loro riflessioni critiche e relative pratiche sociali e ai convenuti e alle convenute, per il contributo che aporteranno al dibattito nel Simposio.
RELAZIONI, CONVIVIALITA’ E DIALOGHI
SABATO 23.03.2024
Ore 18.00 APERTURA DEL SIMPOSIO
Proiezione del video: “Gli occhi non li vedono”
Ore 18.30 NON TOGLIETE IL DISTURBO
Sergio dalla Val – Psicoanalista – Associazione culturale ‘La Clinica della Parola’.
Ore 18.50 IL REPARTO AUTOGESTITO: “La chiave comune”
Giovanni Angioli – Infermiere ex Manicomio Luigi Lolli di Imola
Ore 19.10 Pausa lavori
Ore 19.25 DALL’ARTE DI VIVERE ALLE ARTI NELLA GLOBALITÀ DEI LINGUAGGI
Stefania Guerra Lisi – Ideatrice della Disciplina ‘MusicArTerapia nella Globalità dei Linguaggi con Scuola e Master Universitario Roma Tor Vergata
Ore 19.45 ‘ESTERNI IN INTERNO’
Fotografie di Massimo GolfierI ‘Abbiate Cura’ – Opere e installazioni di Katjuscia Fantini
Ore 20.05 Dibattito
Ore 20.30 Cena: Pillole in Salmì
Ore 21.30 Gran Gala della Non Psichiatria
Carmen Ferrante (voce, fisarmonica, tamburello)
Alessandro Basile (chitarra, mandolino)
Gabriele Ferrara (tamburello)
Domenica 24 Marzo 2024
Ore 10.00 PROSECUZIONE DEI LAVORI
Ore 10.30 DIFFERENZE DI GENERE NELL’INTERNAMENTO
LE DONNE FINISCONO PIÙ FREQUENTEMENTE DEGLI UOMINI NEL CIRCUITO PSICHIATRICO ? Elvira Reale – Psicologa Psicoterapeuta – Associazione Salute Donna
Ore 10.50 IL CENTRO DI RELAZIONI UMANE: IL LAVORO DI GIORGIO ANTONUCCI
Maria D’Oronzo – Psicologa – Fondatrice del Centro di Relazioni Umane
Ore 11.10 QUANDO DI PSICHIATRIA SI MUORE
LA TESTIMONIANZA DEI FAMILIARI DELLE VITTIME
Maria Cristina Soldi, Ilaria Esposito, Grazia Serra, Marcella Collaci
Ore 12.10 T.S.O: PROFILI GIURIDICI DI ANTICOSTITUZIONALITÀ’
A.S.O: UN MONSTRUM GIURIDICO
Michele Capano Avvocato – Associazione ‘Diritti alla Follia’
Ore 12.30 Pausa lavori
Letture polifone di Cinzia Russo e Germana Mazzeo
Ore 12.45 RECOVERY CITIZENSHIP: PIU’ EMANCIPAZIONE E MENO CONTROLLO
Luigi Gariglio – Sociologo
Ore 13.00 ESPERIENZA TRANS E PATOLOGIZZAZIONE DELLA VARIANZA DI GENERE
Elia Arfini – Sociologo
Ore 13.15 COLLETTIVO ANTONIN ARTAUD PISA
Ore 13.30 SOFFRO, GIOISCO E QUINDI SIAMO
SINTESI E SALUTI
Pino de March – Psicologo relazionale e docente di scienze umane e sociali
Cofondatore, ricercatore ed accordatore della ‘Libera Comune Università Pluriversità Bolognina’
Ore 13.45 Dibattito
Ore 14.30 PRANZO DI CHIUSURA
LUOGO DELL’EVENTO: CENTRO SOCIALE DELLA PACE
Via del Pratello 53 – BOLOGNA
(Autobus 21 dalla Stazione Centrale
ll Simposio è auto-organizzato da Comunimappe – Libera Comune Università Pluriversità Bolognina in cooperazione culturale e sociale con Centro di Relazione Umane(Bo), il Circolo anarchico ‘Camillo Berneri’ (Bo) ed il Centro Sociale della Pace (Bo).
Il collettivo Comunimappe adotta la ricer-azione come modo di concepire la ricerca, rivolta ad analizzare pratiche relative a campi d’esperienza, nel nostro caso pratiche trasformative delle esistenze assoggettate ed oppresse, da cui ne derivano approfondimenti e determinate conoscenze teoriche; rifiuta nelle sue prassi sociali atteggiamenti vittimistici che oscurano l’oppresso, l’oppressore e l’oppressione vissuta; utilizza approcci critici, intersezionali, relazionali, ecologici ed antropologici sociali, contro istituzioni e legami autoritari ed opprimenti le libertà e le autonomie delle individualità,dei gruppi-soggetto, delle comunanze e dei mondi di vita comune.
Il Centro di relazioni umane fondato dalla dott.ssa Maria D’Oronzo, già collaboratrice del dott. Giorgio Antonuci, si prefigge di dare seguito alle pratiche di liberazione del dott. Antonucci e di fornire a parenti ed amici di tutti e tutte coloro che sono sottoposti a pratiche psichiatriche, informazioni legali e sull’uso e abuso degli psicofarmaci.
Il Circolo anarchico ‘Camillo Berneri’ è uno spazio storico d’aggregazione politica, sociale e culturale cittadina, che ha ospitato per molti anni il ”Telefono Viola’, linea di SOS psichiatrico contro gli abusi e violenze psichiatriche. Ha diffuso nel tempo materiali ed informazioni riguardanti il manicomio ed il pregiudizio psichiatrico e sociale da esso derivante. Crea situazioni collettive per de-costruire stereotipi e stigmi sociali, culturali e di genere, inoltre nelle assemblee settimanali non si affrontano solo questioni sociali, ecologiche, d’autoritarismo: si praticano forme di mutualismo, ma è innanzitutto lo spazio dove si riconoscono e si analizzano crisi esistenziali e sociali in forma di di auto-socio-analisi. L’Assemblea del Circolo Anarchico ‘Camillo Berneri’
Il Centro Sociale la Pace è un luogo d’incontro intergenerazionale, autogestito ed aperto allacittadinanza. Promuove attività culturali e ricreative per favorire l’integrazione e l’attività sociale. Da Statuto del ‘Centro Sociale della Pace
per informazioni sul simposio: comunimappe.org per comunicazione con accordatori(Pino) ed accordatrici (Francesca) :comunippe@gmail.com