Solidarietà al compagno anarchico Alfredo Cospito in regime di 41bis

Esprimiamo tutta la nostra solidarietà nei confronti di Alfredo Cospito, compagno anarchico condannato all’ergastolo ostativo e detenuto in regime di 41bis nel carcere di Sassari, con lo scopo di tacitarne il pensiero. Da più di un mese e mezzo Alfredo porta avanti uno sciopero della fame a oltranza per essere tolto da questo regime di estremo isolamento. Tutta la nostra solidarietà va anche ai/le compagn* anarchic* Juan, Anna e Ivan, e a chiunque combatta contro il sistema capitalista, lo Stato e le istituzioni totali, di cui il carcere e il sistema giudiziario sono emblema.
Da sempre le carceri sono state riempite da persone povere e dissidenti; almeno un terzo degli attuali detenuti è composto da immigrati, gli istituti sono in perenne situazione di sovraffollamento, le condizioni igieniche e sanitarie sono pessime. Rimane un’ora di colloquio a settimana per chi ha familiari. Per il 41 bis è prevista una sola ora di colloquio al mese, da effettuare con un vetro divisorio. Un ulteriore e disumano accanimento per chi si trova già recluso.
Il sistema giudiziario non fa altro che difendere il potere e chi lo esercita, mentre da una parte assolve chi legalmente inquina, distrugge l’ambiente, miete vittime sul lavoro, picchia, tortura e uccide nelle carceri, dall’altro condanna a pene molto pesanti chi si oppone a questo stato di cose.
Per questo gli anarchici  e le anarchiche sono sempre stati repressi, sia per le azioni che per i cosiddetti “reati di pensiero” . Nelle carceri italiane in regime di Alta Sorveglianza (AS2) si trovano tanti detenuti politici, di cui larga parte sono compagn* anarchic*.
Agli stragisti fascisti non è mai stato dedicato un trattamento del genere.
Le lotte nelle carceri avvenute durante il lockdown del 2020 hanno visto violentissime repressioni e hanno aperto lo squarcio su una situazione in continuo peggioramento.
Il carcere riproduce la violenza sistemica della nostra società, anzi ne alimenta gli aspetti più degenerativi attraverso la logica della punizione e della deprivazione; i regimi speciali rappresentano solo la sua parte più disumana.
La violenza è un male intrinseco della società stessa che non ha bisogno di carceri ma di essere ripensata e riorganizzata. Solo eliminando la ricchezza e la divisione in classi sociali, eliminando la cultura patriarcale, razzista e della sopraffazione, si potrà avare una società di persone libere e uguali. Solo alle comunità spetta il potere di decidere come affrontare le violenze che avvengono al proprio interno, attraverso l’ascolto reciproco, la solidarietà con le vittime e l’etica della cura individuale e collettiva.
Alfredo, Juan, Anna e i/le compagn* anarchic* in carcere sono prigionieri politici e ne vogliamo il rilascio immediato,così come l’abolizione delle carceri e del sistema giudiziario in toto: non ci può essere giustizia nelle leggi dello Stato, e non ci può essere trasformazione della matrice oppressiva e dominante della società nella riproduzione dei suoi apparati repressivi.

Abolire il carcere, i regimi di sorveglianza come il 41bis, e le istituzioni repressive!
Fuori tutt* dalle galere, dentro nessun* solo macerie!

Le compagne ed i compagni del Circolo Anarchico Camillo Berneri di Bologna riuniti  in assemblea l’8 dicembre 2022