In Val di Susa la sbirraglia massacra chi difende il proprio territorio
Manganelli contro le popolazioni, milioni per i grandi costruttori, mazzette per i politici e i commissari
Dopo il grande corteo di gennaio in Val di Susa dove 40.000 persone hanno manifestato il loro pieno dissenso contro la TAV è arrivata pronta la risposta del governo in questi giorni: i pestaggi da parte delle forze di polizia a Coldimosso dove solo per un soffio non ci è scampato il morto. Due i feriti gravi, ematoma cerebrale per un ragazzo, traumi multipli alla testa e al naso per una signora presa a calci mentre era a terra.
Plausi alla polizia da destra e a manca (PD), condanna per i comportamenti aggressivi dei manifestanti… si sa ghiotta è la torta da spartire sull’alta velocità Torino-Lione, circa 20 miliardi di euro e davanti a ciò non si guarda proprio in faccia nessuno.
Non è tollerata alcuna critica al processo di devastazione ambientale che questo governo ha accelerato sulla scia dei precedenti. A chi protesta perché non vuole i rifiuti nelle aree verdi c’è la militarizzazione dei siti “predestinati” a discariche (decreto n. 61 del 11 maggio 2007 del governo Prodi in cui già Bertolaso rivestiva la carica di commissario straordinario per l’emergenza rifiuti in Campania) e la galera sino a 5 anni.
Nei confronti del vasto movimento NO-TAV il trattamento statale coercitivo-repressivo si fa nudo con sempre più esigui spazi di mediazione. Ne sanno qualcosa le popolazioni della Val di Susa che hanno vissuto sulla propria pelle in questi anni angherie e soprusi.
Anche qui a Bologna ne sa qualcosa il comitato di Via Carracci che dal 2005 battaglia contro l’amministrazione per quegli effetti “collaterali” come crepe, polveri, rumore, traffico, allagamenti, ratti, evacuazioni però così indispensabili per il “progresso” e per rimpinguare le tasche di pochi. Ne sanno qualcosa gli abitanti dell’Appenino tosco-emiliano dove i lavori per Alta velocità e Passante autostradale hanno desertificato pascoli e colture. Alla faccia delle “compensazioni” tanto care a Prodi e Bersani.
Nell’era TAV non vi sono soltanto la distruzione dell’ambiente e il peggioramento della salute. Abbiamo assistito alla lievitazione dei prezzi dei biglietti ferroviari su sfreccianti carrozze tricolori fatiscenti e alla quasi totale cancellazione di lente sudicie carrozze economicamente più “accessibili”.
Per il futuro? Cosa ci aspetta? Il governo ha definito la sua linea per i prossimi anni. Il ministro dello sviluppo economico Scajola ha affermato che il nucleare in Italia si farà. Sono già stati resi noti i luoghi dove verranno installate le centrali di “distruzione di massa”. Ci sono comunque “rimedi” per la salute come ad esempio in Francia (nella cui parte sud, dove è concentrato il maggiore numero di reattori nucleari, il 21 dicembre due milioni di persone sono rimaste senza elettricità) dove, dal giugno scorso è partita la distribuzione permanente di pastiglie allo iodio rivolta alle popolazioni residenti nel raggio di 40 km da una centrale nucleare!
Solidarietà con le popolazioni NO-TAV
Contro le grandi opere
Contro il nucleare
Patto di solidarietà e di mutuo appoggio
fra tutte le popolazioni in lotta
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