Con Nikos, avanti fino alla libertà
Quest’oggi, nell’anniversario della morte di Alexis Grigoropoulos, anarchico quindicenne ammazzato dalla polizia ad Atene il 6 dicembre di
sei anni fa, abbiamo manifestato davanti al consolato greco di via Indipendenza, a Bologna, in solidarietà con la lotta di Nikos Romanòs,
detenuto anarchico di ventuno anni in sciopero della fame perché in carcere gli è stato negato il diritto a frequentare i corsi universitari.
In contemporanea, in molte delle principali città della Grecia si sono svolti cortei partecipati da migliaia di persone cui in molti casi la
polizia ha risposto caricando violentemente i manifestanti. Anche in Italia vi sono stati diversi presidi in solidarietà.
Di seguito riportiamo il testo del volantino distribuito.
Collettivo Exarchia
Circolo Anarchico “C. Berneri”
—
In Grecia c’è un ragazzo di ventuno anni, Nikos Romanòs, in sciopero della fame dal 10 novembre scorso.
Nikos è uno studente iscritto all’università presso l’Istituto Tecnico del Pireo, ma non gli viene permesso di frequentare le lezioni perché si
trova in carcere.
È in carcere perché è un militante anarchico, accusato di avere compiuto due rapine in banca con l’aggravante “terroristica”, poi rigettata in
sede processuale, assieme ad altri tre compagni.
Nonostante abbia superato i complessi test di ammissione all’università dalla prigione, non gli viene concesso di poter frequentare i corsi,
contrariamente a quanto stabilito dallo stesso codice di detenzione greco.
Ma questo non è l’unico sopruso che Nikos ha subito: il giorno del suo arresto è stato violentemente picchiato dalla polizia e le immagini del
suo volto tumefatto hanno fatto il giro del mondo, nonostante il tentativo di occultare i risultati del pestaggio diffondendo foto
maldestramente ritoccate. Nikos è anche il migliore amico di Alexis Grigoropoulos, lo studente anarchico di quindici anni che nella notte
del 6 dicembre 2008, a Exarcheia, è stato freddato da un poliziotto greco.
Nikos, e in solidarietà con lui molti altri detenuti, sta mettendo in gioco la sua stessa vita con un lungo sciopero della fame per
riaffermare la propria dignità di essere umano.
In questi giorni, per Nikos, circa diecimila persone hanno manifestato per le strade di Atene e il Politecnico, la sede dei sindacati
confederali e la facoltà di economia, entrambe su via Patission sono state occupate in solidarietà.