Bologna 23 gennaio 2010

Contro la crisi
per l’autoorganizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori di tutto il mondo
Contro il pacchetto sicurezza
per rivendicare il diritto a manifestare la nostra rabbia
Contro le leggi che vogliono i migranti in schiavitù
per la libertà di circolazione e di insediamento

Verso lo sciopero generale accanto allo sciopero del lavoro migrante.

Siamo oggi in piazza per tutti questi motivi.
Da questa piazza, anche dalle strade di Bologna, deve maturare la consapevolezza e la coscienza che questo sistema non è riformabile.
La rivoluzione sociale, unico atto liberatorio, è ogni giorno più urgente.
Per questo attraverso la pratica della lotta, della solidarietà con chi lotta, dell’internazionalismo, prenderà forma e sostanza un nuovo movimento di emancipazione sociale.
I punti della crisi sono ovunque.
In Italia, da Rosarno a Milano, nelle mille vertenze per difendere il salario, nelle lotte e nelle giuste ribellioni per difendere la dignità.
Nel mondo, da Haiti a Shanghai, nelle lotte per il cibo o contro lo sfruttamento bestiale della superpotenza asiatica. A fianco dei popoli martoriati dalla guerra; quella guerra che tutti i potenti della terra considerano “umanitaria” ma che sta dimostrando cosa voglia dire la dominazione.
Nonostante tutto questo il mondo non è pacificato. Non può esserlo. Come abbiamo in più occasioni scritto e gridato NON CI PUÒ ESSERE PACE SENZA LA GIUSTIZIA SOCIALE.
Ciò che è oggi urgente, necessario e non più rinviabile, è la completa distruzione di questo assetto di dominazione e sfruttamento che prende il nome di sistema.
Chi è contro la rivoluzione perché ha degli interessi e dei privilegi da difendere dice che la rivoluzione produce il caos. Ma quale caos è più grande dell’attuale stato delle cose?
Le lavoratrici ed i lavoratori sono gli artefici di ogni cosa serva alla vita; sono in grado, associandosi, di dare vita a qualsiasi ricostruzione.
Per poter dare vita ad un reale nuovo modello di sviluppo per il benessere umano hanno un compito primario: distruggere il sistema vigente.
Non vi sono “scorciatoie” o vie “graduali”. La storia del movimento operaio e socialista ce lo dimostra. Ogni volta che si è percorsa la via riformista e le fasi transitorie, il potere si è ricostituito ed ha soggiogato al sistema di sfruttamento le popolazioni in nome delle quali prendeva il potere.
Oggi un nuovo movimento operaio e socialista prende le mosse dalla fratellanza dei lavoratori di tutto il mondo che si trovano, fianco a fianco, nelle lotte.
Questo movimento deve assumere nuovamente quelle caratteristiche rivoluzionarie che hanno fatto tremare i polsi alla borghesia di tutto il mondo.
Per questo gli anarchici sono in prima fila nella lotta a fianco di tutti gli oppressi.
Per questo gli anarchici indicano ancora la via della rivoluzione come l’unica via che liberi le donne e gli uomini di qualsiasi paese da tutte le forme dei oppressione e sfruttamento.

PER LA RIVOLUZIONE SOCIALE
PER L’INTERNAZIONALE
PER LA LIBERTÀ, L’UGUAGLIANZA E LA SOLIDARIETÀ
PER UN MONDO DI LIBERE E DI UGUALI

Circolo Anarchico Camillo Berneri – Bologna

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