Addio a Saverio Nicassio

Domenica 22 agosto è morto l’anarchico Saverio Nicassio, membro e fondatore del gruppo “Autogestione” di Bologna, attivo negli anni settanta (propagatore dei metodi autogestionari nelle varie realtà di movimento e fautore di studi e analisi per i dibattiti nel movimento – due dei quali pubblicati: “ai compagni sulla Cina” e “ai compagni sulla Calabria”).

Fin dalla sua nascita partecipa alle attività del Circolo Anarchico Camillo Berneri nel quale, fra altro, viene editato e stampato il mensile “La questione sociale”. Saverio è stato oltre che editore anche compositore e stampatore di questo giornale: l’autogestione significava avere autonomia sull’intero processo di costruzione dello strumento di “controinformazione” e di propaganda anarchica. Il collettivo redazionale aveva comprato una “offset” con la quale oltre a “La questione sociale” venivano stampati manifesti e altre fanzine e opuscoli.

Saverio era anche un professore di matematica nelle scuole medie e un altro suo interesse è stato quello della pedagogia libertaria; ha inoltre partecipato alle attività che con le “assemblee autonome” prima e con i vari collettivi, dopo, gli insegnanti portavano avanti con le lotte nella scuola e nella società.

Alla fine degli anni novanta, Saverio partecipa al mantenimento del centro di documentazione anarchico “Il RiPicchio” che organizza anche diverse iniziative di carattere culturale ed artistico. Negli stessi anni, con altri compagni fonda la “Libera Associazione di Studi Anarchici”, con la quale organizza due convegni di studi: “La città e l’utopia” e quello “L’individuo e l’insurrezione. Stirner e le culture della rivolta”.

Saverio espresse sempre solidarietà, affettiva e monetaria, con tutte le compagne ed i compagni incappati nella repressione, indipendentemente dal terreno di azione privilegiato. In modo particolare seguì le vicende carcerarie di Horst Fantazzini.

È stato un compagno sempre presente nei momenti difficili e in quelli vivi che il movimento si è dato. Con il suo scetticismo poneva sempre momenti di riflessione e costruttiva discussione. Ci mancherà molto.