Contro lo stato e i suoi manganelli. Solidarietà a Gio!

Lunedì 23 settembre, dalle 14:00, come Circolo Anarchico Berneri parteciperemo al presidio davanti al tribunale di Bologna, in via d’Azeglio 5, innanzitutto per dare solidarietà a Gio, compagno di 19 anni malmenato fino allo svenimento dalla polizia lo scorso aprile, come ritorsione alla resistenza fatta al parco don Bosco in opposizione ai piani “green” del sindaco “più progressista d’Italia”. Questi piani prevedono lo smantellamento di parchi pubblici, la cementificazione di immense aree verdi e  l’allargamento a 16/18 corsie del Passante, definito dal sindaco simbolo della «transizione ecologica»,[1] nonostante le evidenze scientifiche dicano il contrario.[2] In questo, e non solo, “democratici” e destra autoritaria  al governo sono due facce della stessa medaglia: cambia la retorica, ma capitalismo neoliberista e manganelli sono sempre gli stessi. Ciò che Malatesta scrisse sul parlamento “libero” quando Mussolini salì al potere è tutt’oggi valido: «tra un gradasso che vitupera e minaccia, perché si sente al sicuro, e una accolta di vili che pare si delizi nella sua abiezione, noi non abbiamo da scegliere. Constatiamo soltanto – e non senza vergogna – quale specie di gente è quella che ci domina e al cui giogo non riusciamo a sottrarci».[3]

I manganelli del don Bosco e le accuse a Gio per resistenza, lesioni e furto sono un tassello, e non l’ultimo, in cui democratici e destra reazionaria italiana si mostrano come diverse facce politiche dello stesso capitalismo che ha sempre più necessità di lavoratori a basso costo e ricattabili, di movimenti ecologisti e rivoluzionari disarmati, affidando il processo di accumulazione sempre più all’industria delle armi e alle spese militari, creando e rinfocolando i venti di guerra mondiale attuali. Come sempre nella storia, economia di guerra, militarizzazione della società e repressione vanno a braccetto: in tempi difficili il capitale pretende estrema disciplina ed asservimento e il DDL 1660 è il logico e tragico risultato dell’attuale situazione politica.

Una volta in più, il DDL 1660 dimostra anche di essere assolutamente in linea con vecchi dispositivi repressivi inventati, ad esempio, dai democratici Minniti e Renzi: il governo Meloni peggiorerà l’utilizzo del Daspo, che però è un ritrovato “atipico” contro le lotte di Minniti ed ampiamente utilizzato nella repressione della lotta al don Bosco. Per la prima volta, col DDL, sarà possibile la revoca della cittadinanza a chi non ha genitori italiani, rendendo la popolazione migrante ancor più ricattabile e ciò dà conto della nauseante idea patriarcale, di “stirpe” e di sangue che la destra ha di cittadinanza e di nazione, idee per noi già di per sé inaccettabili. 

Non è questo il luogo per trattare in dettaglio delle abnormità di ciò che il DDL 1660 comporterà nelle carceri, nelle occupazioni a scopo abitativo o rendendo penale il reato di blocco stradale e ferroviario, nel tentativo di depotenziare gli scioperi e mettendo al palo i movimenti ecologisti, che di tali modalità di azione hanno fatto negli ultimi anni un’arma privilegiata.[4] Purtroppo se ne dovrà discutere a lungo.

Certo è che il 23 settembre saremo al presidio per Gio con la consapevolezza, però, che non si può uscire dalla situazione attuale se non facendola finita con i padroni, i loro stati, i loro sbirri, le loro spese militari e le loro armi,  prima che ci portino tutti quanti al macello  con una guerra, o con un disastro ecologico.

[1] https://www.bolognatoday.it/politica/elezioni/elezioni-bologna-2021/Lepore-passante-transizione-ecologica-progetto.html

[2] https://www.monitor-italia.it/dietro-la-cortina-di-fumo-il-passante-di-bologna-e-la-falsa-transizione-ecologica/

[3] E. Malatesta, Umanità Nova, III, 195, 25 novembre 1922.

[4] Del DDL si parlerà molto in futuro, per ora si rimanda al testo dell’Associazione Antigone (https://www.antigone.it/news/3543-ddl-sicurezza-antigone-e-asgi-una-minaccia-per-il-nostro-stato-di-diritto)