No al confino! Solidarietà ai colpiti dalla repressione!
Rileviamo come ancora una volta la procura di Bologna agisca, di concerto con la Questura, con particolare accanimento contro i movimenti sociali di questa città.
L’ultimo divieto di dimora, a seguito dello sgombero di Villa Adelante, va a inserirsi nella lunga serie di provvedimenti che – negli ultimi anni ma con maggiore frequenza negli ultimi mesi – hanno colpito tante compagne e compagni attivi nelle lotte sociali. Provvedimenti quali il foglio di via o il divieto di dimora che si presentano come vere e proprie misure di polizia, dal momento che vengono emanate senza che ci sia stato un processo e una condanna, ma che vogliono disciplinare e punire “comportamenti”. Sia che questi provvedimenti assumano la forma di misure cautelari, sia che siano strumenti ad uso discrezionale della polizia giudiziaria, il loro fine ultimo è stato fino a questo momento colpire nell’immediato, arbitrariamente, i movimenti sociali.
Non possiamo fare a meno di rilevare, poi, come l’entrata in scena del nuovo Questore abbia di gran lunga innalzato il livello della repressione e la tensione in città. Dopo aver dichiarato per il suo insediamento che i suoi obiettivi in città sarebbero stati i movimenti sociali antagonisti, il questore Coccia non ha più parlato con i comunicati stampa, ma con l’azione repressiva: sgomberi, come quelli delle occupazioni abitative o della Rete Eat The Rich, così come cortei e presidi caricati a freddo, come nel caso della contestazione a Renzi dove varie persone totalmente inermi sono state picchiate dai manganelli della polizia. A essere colpita è stata qualunque forma di dissenso. A essere colpiti sono stati coloro che più subiscono questa crisi: migranti, senza casa, precari.
Non ci interessa speculare sulle motivazioni di questa azione insensata: corrispondano esse a un mero calcolo politico per un ritorno personale o a giochi di potere in una città dove il partito al governo vede microfratture e divisioni interne. Lasciamo ad altri partiti e politicanti.
È indubbia però una cosa: questo innalzamento della repressione sta ottenendo esattamente l’effetto opposto da quello sperato, con un nuovo fermento delle lotte sociali.
Aderiamo al corteo “Libertà di dimora” del 26 settembre e rilanciamo al suo interno uno spezzone contro la repressione dietro allo striscione “Contro la repressione! Contro lo stato”.
Solidali con chi è colpito dalla repressione!
Circolo anarchico “C. Berneri”