Report del presidio e corteo del 12 dicembre per i No Tav arrestati
Nella serata di venerdì 12 dicembre si sono svolti un presidio in piazza Ravegnana e un corteo per le vie del centro in solidarietà agli anarchici e no tav rinchiusi dietro le sbarre con l’accusa di attentato con finalità di terrorismo, per alcuni dei quali a giorni sarà emessa la sentenza. La richiesta della Procura di Torino è di nove anni e sei mesi di carcere. La “colpa” dei no tav, rivendicata in aula, è di avere incendiato un compressore nel cantiere del Treno ad Alta Velocità a Chiomonte. Un’azione concreta per ostacolare una mega opera devastante per il territorio, un’opera dietro cui si muove un’unica ragione: sottrarre denaro pubblico per garantire lauti profitti a imprese costruttrici mafiose e politici corrotti, a costo di militarizzare un’intera valle e di provare a reprimere un movimento radicato da oltre vent’anni come quello contro il tav.
Il 12 dicembre è l’anniversario della strage di stato: 45 anni da Piazza Fontana e dai suoi sedici morti. Un massacro, quello del 12 dicembre 1969, ordito dallo stato per tentare di arginare quell’ondata libertaria di contestazione studentesca e operaia che nel biennio ’68-’69 ha scosso dalle fondamenta la struttura autoritaria dell’attuale sistema sociale. Una strage di cui furono ingiustamente accusati gli anarchici: arrestati a centinaia, rinchiusi in carcere come Valpreda, assassinati dalla polizia politica come Pinelli, precipitato dalla finestra della questura di Milano nella notte del 15 dicembre.
In un centinaio i manifestanti hanno quindi reclamato la libertà dei compagni e ribadito una verità lapalissiana: terrorista è lo stato, ovvero chi detiene per legge il monopolio della violenza e la usa contro chi scende in piazza per reclamare diritti, chi fa guerra e bombarda popolazioni inermi, chi devasta l’ambiente, chi sfrutta sul posto di lavoro, chi rinchiude in carcere, chi smantella i servizi essenziali, chi blinda i confini e prova ad alimentare paura e razzismo.
Una cena sociale presso il Circolo Anarchico Berneri è infine servita per raccogliere fondi per gli accusati
Un’iniziativa quella di venerdì 12 dicembre al fianco del movimento no tav per denunciare con forza la repressione che lo colpisce e per dare solidarietà concreta a chi si muove in prima persona contro un sistema che depreda e devasta.