volantino distribuito in piazza in occasione della manifestazione in soidarietà al Rojava indetta da Corridoio Umanitario per Kobane UIKI Onlus, Rete Kurdistan
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Dopo quattro mesi di assedio, il 26 gennaio 2015, la città di Kobanê si libera dalle truppe dell’ISIS. Le milizie popolari che hanno resistito, YPG (Unità di Difesa Popolare) e YPJ (Unità di Difesa delle Donne), sono avanzate nel territorio siriano facendo arretrare le forze dello Stato Islamico.
Il ruolo principale di questa vittoria è stato svolto dalle stesse popolazioni che abitano il Rojava (Siria settentrionale, popolato nella maggior parte da kurdi), che dal basso e da sole sono riuscite a resistere ad un esercito militarmente più preparato.
Il Rojava è un esempio odierno di una società costruita su basi socialiste e libertarie. Le diverse etnie che abitano quei territori hanno stilato una Carta del Contratto Sociale basata sui principi del confederalismo democratico: una confederazione di comunità che si gestiscono auotnomamente attraverso assemblee popolari, dove donne e uomini prendono realmente parte alla vita sociale.
La rivoluzione del Rojava è innanzitutto una rivoluzione di donne. Il loro ruolo attivo è una colonna portante del processo sociale in atto: è l’aspetto più innovativo e rivoluzionario e segna un forte punto di rottura con la società contemporanea patriarcale.
L’ISIS non è la sola minaccia: Arabia Saudita, Qatar e Turchia finanziano i piani fascisti del Califfato. Lo Stato turco è il primo acquirente del petrolio prodotto dall’ISIS e durante l’assedio forniva armi agli integralisti, chiudendo invece le sue frontiere a migliaia di sfollati.
Solo le azioni di sabotaggio di compagni/e solidali, con l’apertura di varchi nella frontiera e cordoni umani ha permesso a molte persone di trovare rifugio.
L’1 novembre di un anno fa sono state numerose le manifestazioni di solidarietà verso i/le combattenti di Kobanê. Dopo un anno, i fascisti dell’ISIS hanno avviato una terza offensiva in direzione di Kobanê; nuovamente la Turchia appoggia nei fatti le azioni dello Stato Islamico.
Il governo turco, guidato dal nazionalista Erdogan, ha instaurato un clima di terrore nel suo Paese: esercito e polizia attaccano i territori del Kurdistan turco, mettendo a ferro e fuoco paesi, distruggendo case, arrestando e uccidendo civili… fin’ora sono state uccise poco più di 100 persone, fra cui 21 bambini.
La strage di Ankara del 10 ottobre scorso, con più di 100 morti, è l’ennesimo atto terroristico perpetrato dallo Stato contro le centinaia di scioperi e mobilitazioni che scuotono la Turchia dall’interno.
Per questo è stata lanciata una giornata di mobilitazione l’1 novembre 2015, per manifestare solidarietà con la lotta del Rojava.
Come anarchici e anarchiche, facciamo nostro l’appello dei/delle compagni/e kurdi/e, ribadendo la nostra solidarietà alla rivoluzione libertaria del Rojava.
Come l’anno scorso, invitiamo a usare questo codice IBAN predisposto dagli anarcosindacalisti tedeschi, per far arrivare donazioni che sicuramente saranno ben accette in territori colpiti dalla guerra:
Destinatario: PM
Parola chiave “Rojava”
NR: 506155858
BLZ: 76010085
IBAN: DE70760100850506155858
BIC: PBNKDEFF
Ovunque Kobane! Ovunque resistenza!
Collettivo Exarchia
exarchia.indivia.net
exarchia@inventati.org
Circolo Anarchico Camillo Berneri
circoloberneri.indivia.net