Venerdì 12 Febbraio (ore 21.00) – Proiezione del documentario “Il segno del Capro” con la presenza dell’autrice Fabiana Antonioli

Ore 21.00 inizio proiezione del documentario.

Il segno del Capro (presentato nel 2013 come progetto alla Vetrina dell’Editoria Anarchica di Firenze, col titolo provvisorio: -La Memoria Dovuta-), è un racconto visivo di storie, persone e luoghi chenelSegnoDelCapro hanno rappresentato e vissuto la storia dell’anarchia in Italia.
Dei motivi che hanno usato e abusato il termine anarchia un pò sapevo, ma non immaginavo le vicende esistenziali dietro quella parola, intrecciate alla storia di questo Paese. Ho iniziato a cercare nomi, di chi avesse voglia di raccontarsi, per non disperdere i ricordi. In giro per l’Italia, filmando anche i luoghi, da quelli noti ai tanti meno conosciuti. Letteralmente scoprendo, nelle parole degli intervistati, un filo conduttore che “tutto lega”: la traccia che collega fatti e persone che hanno condiviso una idea libertaria mistificata e combattuta da sempre, contro i mali di una società che con essi ancora convive.
Da Gaetano Bresci a Carrara, da Pinelli alla Reggio Calabria dei moti, da un incidente stradale all’assassinio di un maestro nel Cilento….un viaggio accompagnato da una umanità straordinaria, durato tre anni, attraverso un Paese che non conosce la sua storia.

Perchè ha pagato solo quella lettera dell’alfabeto? Perchè è sempre stata loro la “colpa”?
Gli anarchici sono una minoranza condannata da sempre.
Ma porre a valori più alti fratellanza e cooperazione, autorealizzazione e partecipazione attiva,  combattere da sempre ogni dittatura, quale pericolo costituisce?
Infine a chi serve far credere che gli anarchici sono quello che non sono ? Un malessere da eliminare, invece che le cause che lo provocano.

Oggi che ogni forma politica ha mostrato il limite, Il segno del capro vorrebbe attribuire la giusta rilevanza ad una idea, attraverso i racconti di chi quell’idea l’ha praticata, nel Paese in cui vivo. Svelando biografie incomprese o sottovalutate. Ridando spazio a figure emarginate.
E se la parola può mentire, lo può fare anche quella scritta. Chi parla, elabora una spiegazione degli avvenimenti e  ci svela quanto è parziale la Storia che conosciamo.