Lo sguardo dello Stato. Presentazione del testo di Scott (elèuthera 2019) con il curatore dell’edizione italiana Stefano Boni. A cura dell’Ateneo libertario

Le mappe hanno il potere non soltanto di riassumere i fatti raffigurati ma anche di trasformarli. Questa capacità trasformativa non risiede nella mappa, naturalmente, bensì nel potere esercitato da coloro che ne assumono la prospettiva.  … Le semplificazioni utilitaristiche non sono monopolio dello Stato. Tuttavia, uno Stato aspira come minimo al monopolio dell’uso legittimo della forza. Questo è senz’altro il motivo per cui, dal diciassettesimo secolo a oggi, le mappe più trasformative sono state quelle inventate e applicate dall’istituzione più potente della società: lo Stato.
La sostituzione delle foreste naturali con i boschi monocolturali razionalmente e geometricamente piantati, secondo la prussiana scienza forestale, è la metafora che Scott fa delle manipolazioni della natura e dello spazio, tipiche dello Stato moderno e delle grandi aziende commerciali. Ne Lo sguardo dello Stato, dopo aver esaminato proprio queste funzioni di semplificazione, leggibilità e manipolazione nella gestione dal patrimonio forestale, Scott esplora i modi in cui lo Stato moderno applica la medesima lente non solo alla pianificazione urbana, alla proprietà delle terre e all’amministrazione dell’agricoltura, ma anche all’intera struttura della società.
Ne parleremo con Stefano Boni, curatore del libro, cercando di approfondire le possibilità che abbiamo di adottare (a partire dalla metis, la conoscenza pratica e “critica”) uno sguardo antistatale capace di liberare alla molteplicità e alla diversità gli spazi della vita sociale.